PROGRAMMAZIONE DAL 27 NOVEMBRE AL 4 DICEMBRE 2024
Cinema Teatro Flamingo, Via Circonvallazione n. 2, Centro storico, Capoliveri
INFO E PRENOTAZIONI: TEL. +39 0565 939147
Prenotazioni online: liveticket.it
– Mercoledì 27 novembre – ore 18:00
Il ragazzo dai pantaloni rosa | Regia di Margherita Ferri
– Mercoledì 27 novembre – ore 21:30
Iddu – L’ultimo padrino | Regia di Fabio Grassadonia
– Venerdì 29 novembre – ore 18:00
All we image as light – Amore a Dumbai | Regia di Payal Kapadia
– Sabato 30 novembre – ore 18:00
Wicked | Regia di Jon M. Chu
– Sabato 30 novembre – ore 21:30
Napoli – New York | Regia di Gabriele Salvatores
– Domenica 1 – ore 15:00
Wicked | Regia di Jon M. Chu
– Domenica 1 dicembre – ore 18:30
Napoli – New York | Regia di Gabriele Salvatores
– Mercoledì 4 dicembre – ore 18:00
Napoli – New York | Regia di Gabriele Salvatores
– Mercoledì 4 dicembre – ore 21:30
All we image as light – Amore a Dumbai | Regia di Payal Kapadia
Prezzi cinema:
– Intero € 8,00.
– I giovani fino a 12 anni pagano € 5.00.
Film contrassegnati Cinema Revolution: € 3,50.
I Bambini con età inferiore a 12 anni devono essere accompagnati da un adulto.
Trame
Iddu – L’ultimo padrino con la regia di Regia di Fabio Grassadonia. “Da qualche parte in Sicilia”, un padre insegna ai suoi tre figli a sgozzare una pecora: il maggiore non ne ha il coraggio, all’unica femmina non viene permesso, e il più piccolo si rassegna a compiere il gesto brutale, consapevole di non potersi sottrarre al proprio destino. È in questo incipit che Fabio Grassadonia e Antonio Piazza enucleano la figura di Matteo Messina Denaro, figlio minore del boss Gaetano e capo di Cosa Nostra denominato (fra i tanti soprannomi) “u pupu” – che vuole anche dire il burattino. L’ex sindaco, assessore e consigliere comunale Catello Palumbo invece è soprannominato “il preside”, per sottolineare non solo un suo trascorso come dirigente scolastico, ma anche il suo livello culturale più elevato rispetto al contesto nel quale è cresciuto. Quando Palumbo esce dal carcere, sommerso dai debiti, i Servizi segreti gli fanno un’offerta che non potrà rifiutare: quella di stanare Messina Denaro dalla latitanza e renderne possibile la cattura, attraverso una corrispondenza a base di pizzini. Ma chi è il gatto e chi è il topo resterà da stabilire.
Il ragazzo dai pantaloni rosa con la regia di Margherita Ferri. Andrea Spezzacatena è un ragazzino studioso e disciplinato più attento a “fare felici gli altri” che se stesso. Ama i suoi genitori e il fratellino Daniele, adora passare le estati in Calabria dove sente di poter essere completamente se stesso. A scuola invece non è altrettanto facile: da un lato c’è l’amica Sara con cui Andrea trascorre ore serene, dall’altro Christian, “tanto bello quanto stronzo” come lo descrive Sara, il compagno di scuola che Andrea vorrebbe come amico e che invece lo tratta con indifferenza, quando non con crudeltà. Il salto dalle medie al liceo non affranca Andrea dalla presenza tossica di Christian, ripetente e frustrato, e dunque pronto a prendere Andrea come capro espiatorio. Il pretesto, per lui e per i bulli della scuola, è il paio di pantaloni rossi che la madre di Andrea, Teresa, ha stinto per errore e che sono diventati rosa. Andrea finirà per fare la scelta più dolorosa per uscire da una scena in cui è diventato un bersaglio, al punto che i suoi detrattori hanno creato un sito per metterlo alla gogna.
All we image as light – Amore a Dumbai con la regia di Payal Kapadia. Prabha è un’infermiera nel reparto ginecologico di un caotico ospedale di Mumbai. Tramite un matrimonio combinato ha sposato senza conoscerlo un uomo che subito dopo si è trasferito in Germania, senza farsi praticamente più sentire. La donna divide un microappartamento con un’infermiera più giovane, Anu, che è innamorata di Shiaz, un ragazzo musulmano inaccettabile agli occhi della sua famiglia indù (così come lei è inaccettabile per la famiglia di Shiaz). La terza protagonista è la città di Mumbai, metropoli sovraffollata “costruita dalle mani della povera gente” e punteggiata da condomini alveari in cui ognuno ha poco spazio per sé ma coltiva grandi sogni, perché “bisogna credere nelle illusioni, altrimenti si impazzisce”. Una città che annulla le singole individualità e dove il lusso sfrenato è riservato a pochi privilegiati, così come è discriminante la società indiana che attraverso le sue regole rigide e millenarie esercita una pressione incontestabile sulle vite delle persone, soprattutto (ma non solo) quelle di sesso femminile.
Wicked con la regia di Jon M. Chu. La perfida strega dell’ovest è morta e il regno di Oz festeggia la liberazione della più malvagia delle creature. Anche Glinda, la buona strega del nord, si presenta per appiccare il fuoco al fantoccio della sua arci rivale. Eppure c’è stato un tempo in cui le due non solo non si odiavano, ma erano addirittura migliori amiche. Un tempo lontano, che risale al momento in cui si sono incontrate la prima volta, all’università di Shiz. Glinda (che allora si chiamava Galinda) sognava di studiare con la decana degli studi di stregoneria, Madame Morrible, ma la professoressa aveva messo gli occhi su Elphaba, una ragazza che non aveva amici per via della sua pelle di colore verde, ma aveva già grandi e incontrollati poteri.
Napoli – New York con la regia di Gabriele Salvatores. Napoli, 1949. Un rombo assordante, e la casa dove la piccola Celestina abitava non c’è più. Con la casa se ne è andata anche la zia della bambina, che è orfana e ha visto partire la sorella maggiore Agnese per la lontana America insieme allo yankee che ha promesso di sposarla. L’unico amico rimasto alla bambina è Carmine, un ragazzino un po’ più grande di lei che vive di espedienti per le strade di Napoli. Carmine incontra George, un gigantesco cuoco afroamericano che lavora su una nave della Marina degli Stati Uniti. Carmine e Celestina finiranno su quella nave diretta a New York, dove la bambina spera di ritrovare la sorella, ma una volta arrivati all’indirizzo indicato da Agnese non la troveranno e intraprenderanno una serie di avventure che coinvolgeranno anche il commissario di bordo della nave Domenico Garofalo, una sorta di Mangiafuoco burbero ma dal cuore tenero.